Cinque cose particolari da fare a Barcellona

Barcellona è amatissima dai turisti europei, forse perché riesce a unire bellezze architettoniche, specialità gastronomiche, un bel clima, una lunga spiaggia e un’impareggiabile vita notturna: quante città possono dire lo stesso? Se state progettando una vacanza in Catalogna, forse starete già sognando di passeggiare per il Parc Güell e prendere il sole a Barceloneta, ma è altrettanto probabile che siate ignari di alcune attrattive di cui pochi turisti finiscono per godere, per il semplice fatto che non le conoscono.

Il mercato di Santa Caterina, ad esempio. Molti di coloro che lo visitano ci finiscono per caso: passano davanti alla sua inconfondibile facciata, guardano il coloratissimo tetto di Toni Comella e non riescono a resistere alla tentazione di entrarvi. Qui i protagonisti sono i prodotti esposti (pesce, verdura, frutta, chorizo) che vi saranno proposti direttamente da contadini e allevatori. Se avete voglia di street food, lasciate perdere la Boqueria e venite nella Ciutat Vella: troverete meno turisti e più posti a sedere.

Potreste farvi venire l’appetito visitando un labirinto: quello di Horta ha aperto al pubblico a fine anni ’60 ed è uguale a come potreste immaginarvelo, con alte siepi di cipresso pronte a farvi perdere l’orientamento. Si trova all’interno dell’omonimo parco; se siete già stati al Güell nel corso di una vacanza precedente, venite qui per scoprire una delle attrazioni più sottovalutate di Barcellona. Allo stesso modo, se la coda alla Sagrada Família vi sembra insostenibile, cambiate religione: vicino alla fermata Collblanc troverete il Gurudwra Nanaksar, il tempio sikh della città. Il sikhismo è una religione monoteista originaria dell’India, molto comune nello Stato del Punjab quanto poco diffusa in Europa: nel nostro continente non ci sono molti posti dove assistere ai complessi rituali sikh, quindi approfittatene. Usciti dal tempio, cambiate atmosfera dirigendovi al Refugio 307: si tratta di uno dei 1400 bunker antiaerei costruiti al tempo della guerra civile spagnola, che sconvolse (anche) la Catalogna nella seconda metà degli anni ’30. L’ingresso non è troppo caro – costa circa tre euro e cinquanta – ed esiste la possibilità di partecipare a tour guidati in spagnolo, inglese e catalano.

Chiudete in bellezza visitando un ospedale… ma tranquilli, solo per guardarlo! L’Hospital San Pau, disegnato da Lluís Domènech i Montaner, è un capolavoro del modernismo. A questa pagina è possibile acquistare i biglietti d’ingresso: anche se non sono propriamente economici, non rimpiangerete nemmeno un euro speso. Volete affiancare a queste tappe “segrete” alcune delle attrattive più “in” di Barcellona? Il sito Expedia ha raccolto 26 cose da vedere nella città catalana. Buona visita!